La Storia
Vi siete chiesti come mai il nostro paese si chiama proprio così?
Da dove deriva il suo nome? Qual è il suo significato?
I nomi dei paesi hanno diverse origini: alcuni si riferiscono alla storia del posto e dei suoi abitanti, o alla posizione geografica, altri al santo patrono del luogo. Non sempre è possibile risalire all’origine persa ormai nel tempo, e a volte è possibile solo fare delle supposizioni.
Nel nostro caso una riflessione sorge spontanea se analizziamo la terminologia utilizzata nell’individuare i paesi che ci circondano: Campagna-lupia, Campo-nogara, Campo-verardo, Fossò, Lova, Lughetto, Pre-maore, una chiara ascendenza a termini campestri e ad ambiti legati alla natura, a cui non può che fare riferimento anche il nostro paese.
A riprova di ciò, il paese è variamente nominato nelle cronache come: Braz(i)olo, Brosolo, Perzuol, Prosolo, Prozzo(l)lo; in latino Bradiolum, Praceulum, Prat(e)ulum (piccolo podere o prato).
Il paese di Prozzolo storicamente ha fatto parte del territorio di Piove di Sacco, contea del Vescovo di Padova, fino al passaggio al dominio di Venezia nel ‘400, gravitando poi sulla Riviera del Brenta.
La Parrocchia “San Michele Arcangelo di Prozzolo”, citata già dal 1117, prende ufficialmente il nome dal Santo Patrono cui si intitola: “S. Michaelis Archangeli de Praediolo” e da sempre appartiene alla Diocesi di Padova.
La Chiesa attuale, inaugurata nel 1769 a fianco del palazzo dei nobili Pappafava, è stata restaurata nel 2005. All’interno una bella pala del Patrono all’altare maggiore con ricordi di scuola tizianesca, una venerata statua lignea della Madonna del voto, una quattrocentesca deposizione del Cristo in terra cotta dipinta. La cinquecentesca canonica oltre alle opere parrocchiali ospita i locali del Patronato, in cui è presente l’associazione “Noi”.
Per secoli fu terra di misere sorti, essendo la vita legata alle alterne fortune della coltivazione della terra e del piccolo allevamento familiare; in contrada San Marco, infatti, vengono ricordate le risaie dei nobili veneziani Diedo.
Da una quarantina di anni in primavera si svolge la “Festa delle contrade”, più conosciuta come Festa del Folclore.
Lungo la strada provinciale negli anni ’50 venne costruita la Scuola Materna, presso la quale tenere vari momenti associativi.